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La processionaria dei pini! Una tra le cause più comuni di eritema e che può causare reazioni anche gravi

3 Febbraio 2018

Cos’è la processionaria dei pini!?

La processionaria dei pini, oltre a desfogliare piante intere, può costituire un pericolo per l’uomo e gli animali.

I peli urticanti dell’insetto allo stato larvale sono velenosi, e in alcuni casi, fortunatemente limitati, possono provocare una grave reazione allergica.

Gli effetti

Ecco i principali effetti che possono seguire lo spiacevole incontro con una processionaria:

• reazione urticante
• shock anafilattico
• edema in bocca e in gola
• difficoltà a respirare

Come si combatte?

Esistono differenti metodi per combatterla.

Distruzione dei nidi

Questo metodo consiste nel togliere manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria. Tale operazione viene svolta solitamente in inverno, prima che le larve siano uscite dal nido, con l’ausilio di scale e tronca rami.
Inoltre, questo metodo è applicabile su una superficie ristretta, in caso l’aerea di intervento sia più estesa, è indicata la lotta microbiologica.

Lotta microbiologica

Questo è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell’impiego dell’insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk).
Il Bacillus thuringiensis è un batterio che, colpita una processionaria, paralizza la larva danneggiandone i centri nervosi.
L’insetticida può essere diffuso tramite un atomizzatore.

Trappole ai feromoni (o ferormoni)

I ferormoni sono sostanze chimiche rilasciate dalla femmina per attirare il maschio durante il periodo dell’accoppiamento.
Disporre di trappole ai ferormoni può essere utile per monitorare la diffusione delle falene di processionaria e per confondere le falene maschio nella ricerca della femmina.
Evitando l’incontro tra i sessi si evita la fecondazione e quindi la formazione di una nuova generazione di insetti defogliatori.

Come si previene?

Sicuramente per prevenire è importante conoscere le abitudini delle larve.  Le larve, infatti, si spostano insieme andando a creando delle colonne. Esse vanno a formare sui tronchi e vicino ai rami principali dei nidi a forma di sacco che possono superare la lunghezza di un metro. All’interno di queste costruzioni i bruchi completano la trasformazione. Ne esistono diverse specie, ma in Italia le più diffuse sono la processionaria del pino e la processionaria della quercia.

Filippo Cipria

Filippo Cipria

da 20 anni insieme alla mia famiglia offriamo servizi di derattizazione professionali.

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